LUNEDI’ 15 APRILE
Il Natale è alle porte anche a Castel Volturno, dove la speranza sembra non avere diritti e possibilità. Le luci illuminano le case ma non il cuore di Maria (Pina Turco, la moglie del regista), che porta il cappuccio sulla testa e non ama il suo corpo nudo; al guinzaglio sempre un pit bull femmina che non ha nome e non abbaia mai. Maria ha un segreto tragico alle spalle, è stata una Ofelia bambina salvata dalle acque, biblicamente, una di quelle figurine da trovare sui quadri degli ex voto nelle chiese, di miracolati dipinti alla meno peggio; e una famiglia praticamente allo sfascio, con la madre Alba (Cristina Donadio) che ha bisogno di lei. Maria gestisce attivamente un traffico di neonati guidato da Zi’ Marì (Marina Confalone), un’anziana boss eroinomane, che parla con la saggezza degli spietati. Per lei, la ragazza fa da Caronte nelle acque del mercato di corpi e di vite, in una terra storta, maledetta e avvelenata da essere umani “cuore di cane” (quanta parentela con l’universo disumanizzato del “canaro” di “Dogman”). Maria, quando si accorge di portare in grembo un bambino che lì non dovrebbe essere, opera di chissà chi, che sfida le leggi della fisiologia, dell’opportunità, della vita stessa, prende a difenderlo fino a fuggire via per farlo nascere …
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Il vizio della speranza (92,4 KiB, 302 hits)