Incontro con John Mpaliza

Non solo Cinema. L’Associazione culturale Cineclub “La Dolce Vita” Anzio/Nettuno conferma la sua vocazione all’impegno nel sociale e nelle battaglie di civiltà. Dopo avere dato la sua adesione alla Marcia “RESTIAMO UMANI”, che ha toccato Giovedì 17 Ottobre le Città di Nettuno ed Anzio, grazie al coraggio e alla determinazione di John Mpaliza, il Protagonista di questa Marcia è stato ospite, Lunedì 21 Ottobre, di una delle Proiezioni che il Cineclub organizza al Cinema Moderno di Anzio.

Il Film in programma era “Un giorno all’improvviso” del Regista Ciro D’Emilio, ed è servito come base di partenza per raccontare il cammino di John Mpaliza che anche lui, “un giorno, all’improvviso”, ha avuto la sensazione che era giunto il momento di impegnarsi affinché le ingiustizie e il razzismo sempre più dilagante in Italia, venisse denunciato e combattuto.

John Mpaliza è originario del Congo, dove nasce 49 anni fa. Da lì emigra nel 1991, a causa del regime dell’allora presidente Mobuto, e arriva in Italia, dove lavora nei campi del Sud per la raccolta degli ortaggi. Si trasferisce poi in Emilia Romagna dove lavora e studia, fino a laurearsi in Ingegneria Informatica all’Università di Parma e ad ottenere la cittadinanza italiana. “Da cittadino italiano ed europeo – ha detto – mi sono reso conto che oggi è importante puntare su quei valori fondamentali della Società che sembra si stiano sfaldando, come la Solidarietà. Quindi quest’anno la mia marcia, e ne ho fatte tante per l’Africa, è tutta su questo obiettivo, anche per mobilitare noi italiani. La marcia è anche a sostegno e apprezzamento per quanto dice e fa Papa Francesco”. Così ha raccontato John davanti ad una platea gremita e curiosa, raccontando la genesi della sua Marcia durata 4 mesi, partita il 20 giugno da Trento, in cui sono stati percorsi 3.000 km a piedi, per arrivare domenica 20 Ottobre a Roma, precisamente a Piazza San Pietro, per l’Angelus di Papa Francesco.

Queste le parole di John Mpaliza: “Restiamo Umani” era il motto di Vittorio Arrigoni, cittadino italiano e attivista per i diritti umani, rapito e ucciso a Gaza, in Palestina, nel 2011. Questo motto ha guidato e caratterizzato questa marcia nazionale che ha percorso gran parte dell’Italia, coinvolgendo più persone, associazioni, organizzazioni e reti, locali o nazionali, nella speranza che, a loro volta, condividano un momento di confronto sui temi dell’Accoglienza, dell’abbattimento dei muri e costruzione di ponti tra le culture, dei Diritti per tutti, con l’augurio di arrivare a proposte e soluzioni per una resistenza attiva e positiva. Questa marcia ha voluto rappresentare uno strumento nonviolento con cui mandare un messaggio chiaro alla politica in generale ed in particolare a chi lucra (anche consensi) sulle difficoltà e l’insicurezza dei più deboli: siamo tutti UGUALI, i diritti sono di TUTTI, RESTIAMO UMANI …!”.

Mercoledì 23 Ottobre, il viaggio di John Mpaliza si conclude in Vaticano, dove si reca per consegnare al Papa il Manifesto della Marcia, e poi dal Presidente Mattarella, Garante della Costituzione, affinché siano rispettati i Diritti di Accoglienza e Pace per tutti. Al termine della serata trascorsa al Cinema Moderno, sono risuonate le Parole di Primo Levi: “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?… La risposta è una sola: ricordare serve a far sì che ognuno di noi si impegni affinché lo sfruttamento e le discriminazioni dell’uomo verso l’uomo cessino di esistere. Perché ciò avvenga occorre CONOSCERE e serate come quella trascorsa ascoltando John Mpaliza raccontare la sua Africa, tradita e derubata, servono anche a questo.